Il vino, come altri prodotti alimentari, a contatto con l’aria si ossida.
Una debole ossidazione, per un periodo di tempo limitato, è necessaria per il suo normale invecchiamento, soprattutto per quanto riguarda il vino rosso, mentre il contatto con l’aria per i vini bianchi esercita un’azione dannosa con conseguente peggioramento delle caratteristiche organolettiche.
La progressiva solubilizzazione dell’Ossigeno nel vino, che può arrivare alla sua completa saturazione, è dovuta a diverse lavorazioni, quali i travasi, le filtrazioni, le aggiunte di prodotti enologici particolarmente ricchi di O2 (carbone decolorante), la bassa temperatura del vino.
Dato che le qualità chimiche ed organolettiche di alcuni vini sono cambiate a seguito di alcune trasformazioni avvenute, sia nell’ambito del sistema di distribuzione (che implica lunghi tempi di sosta del prodotto finito sul mercato) sia nell’ambito del consumatore che preferisce vini freschi e giovani, per limitare gli effetti nocivi dell’Ossigeno, si preferisce sostituire l’impiego degli additivi chimici con i gas inerti Anidride Carbonica o Azoto.
Il miglior effetto di asportazione dell’Ossigeno è esplicato dall’Azoto.
«Il potere lavante di questo gas è di circa tre volte superiore rispetto a quello dell’Anidride Carbonica, grazie alla sua caratteristica di forte insolubilità»
la disaereazione del vino per lavaggio con gas inerte influisce in maniera determinante su parametri quali l’ossigeno disciolto, l’SO2 libera e totale il potenziale di ossido-riduzione e colore mentre ha effetto trascurabile non significativo sul valore ph tenore sostanze riducenti sintesi che presenta le migliori caratteristiche stabilità è quello ottenuto disaereazione con Azoto (0,5 litri di gas per litro di vino), seguito dal vino trattato con miscela al 50% di Azoto e Anidride Carbonica (1 V/V) e da quello lavato con anidride carbonica (1,5 V/V).
I vini imbottigliati senza prelavaggio presentano, dopo circa tre mesi, i naturali fenomeni ossidativi che ne pregiudicano le qualità.
Talvolta il livello del liquido nelle botti può diminuire. Per evitare che il vino venga troppo a contatto con l’Ossigeno e si determinino delle malattie si ripristina il livello originario (tecnica del tappo colmatore che segnala il livello e lo ripristina automaticamente).
![](https://www.tergas.it/wp-content/uploads/2024/01/enologia.jpg)
Il volume del vino può ridursi per tre fattori:
- evaporazione a causa del caldo
- contrazione a causa del freddo
- assorbimento da parte delle pareti delle botti
In alcuni casi si compensa il calo di volume con gas inerti (Azoto e Anidride Carbonica).
Per quanto riguarda l’imbottigliamento, la preevacuazione e compensazione con Azoto della bottiglia vuota, accoppiata con un soffio di Azoto in camera d’aria della bottiglia già riempita, immediatamente prima della tappatura, consentono una conservazione perfetta.